SITUAZIONE MERCATO PELLET E LEGNA LUGLIO 2018
Gentile Cliente,
vogliamo portare alla sua attenzione gli importanti cambiamenti strutturali che si stanno velocemente verificando sul mercato del legno attraverso una nostra analisi.
Situazione Mercato:
La grande industria del legno, dopo anni di crisi ha ripreso a lavorare in maniera significativa in tutto il mondo e le quantità di legname richieste sono ora divenute importanti. I loro magazzini di materie prime sono oggi ai minimi storici e le materie prime arrivano via nave.
Molti gruppi provenienti dai paesi emergenti del sud-est Asiatico, con grandi disponibilità finanziare, vengono in Europa ad acquistare materiale sia sotto forma di prodotti finiti sia di materie prime come i tronchi e sono propensi a pagare prezzi più alti dei nostri.
Paesi vicini a noi come la Croazia ha già realizzato 4 nuove centrali a biomasse per produrre energia elettrica e teleriscaldamento (altre 14 sono in programma entro il 2030) In Bosnia ne sono state approntate altre 2.
I Paesi fornitori di legname, soprattutto dell’Est Europa, stanno aumentando i consumi interni di biomasse (legna, pellet, cippato) anche grazie a delle politiche di decarbonizzazione, rallentando quindi l’export ed invertendo i flussi commerciali.
Da alcuni mesi, le politiche dei singoli stati detentori di legname stanno cosi cambiando:
Essendo la materia prima tronco uguale per molti tipi di lavorazione, al fine di avere un maggiore PIL e migliorare la propria bilancia dei pagamenti, (creando pertanto una migliore situazione agli occhi di Bruxelles e del Fondo Mondiale Internazionale FMI) i vari governi stanno “indirizzando” il legname verso i loro clienti seguendo l’ordine di chi crea maggiore valore aggiunto sul prodotto finito.
Vengono quindi riforniti nell’ordine: industria del pannello e carta, segherie, produttori di pellet e carbonella e da ultimi, con quello che avanza, i produttori di legna.
Politiche Energetiche:
Paesi come l’Inghilterra, Olanda, Belgio e Danimarca hanno già iniziato la costruzione di impianti per la produzione di energia elettrica (cofiring) utilizzando pellet di tipo industriale il cui prezzo di riferimento internazionale sul porto di Rotterdam è cresciuto nell’ultimo anno del 38%, andando inevitabilmente ad influenzare il prezzo del pellet domestico.
A ciò si accompagnano politiche di restrizioni dell’export come una paventata tassa sulla legna e pellet in Bosnia e al blocco totale della legna dall’ Ucraina a partire dal 1/1/2019 con inevitabile effetto domino su tutti i mercati Europei.
Il Parlamento, il Consiglio e la Commissione europea hanno raggiunto lo scorso 14 giugno un accordo vincolante per tutti i paesi UE che prevede l’innalzamento del target sul contributo delle rinnovabili pari al 32% alla copertura dei consumi finali di energia al 2030.
( il vecchio target era Kyoto 20/20/20 e le biomasse ne avevano contribuito per i 2/3 seguite da Fotovoltaico ed Eolico).
Conseguenze:
Come potrete intuire tutto ciò sta determinando un aumento consistente delle materie prime e dei loro derivati. I produttori del Est Europa, soprattutto di legna, hanno poco materiale a disposizione per essere trasformato e a ciò si aggiunge la continua perdita di manodopera che migra verso il centro-nord Europa attirata da salari più elevati e condizioni di vita più agiate.
Visto l’ enorme domanda ed interesse, i produttori che riescono ancora a lavorare non sono più disposti a produrre ad esempio il cm 25 destinato alle nostre stufe/spolert ma solo misure più grandi visto che soprattutto le famiglie sui mercati austriaco, tedesco, olandese e danese sono dotate in casa di camini o stufe dalle dimensioni più grandi e sono disposti a pagare prezzi più alti.
Come affrontare questi nuovi cambiamenti del mercato:
- Come sempre suggeriamo di fare gli acquisti soprattutto nel periodo primaverile approfittando della bassa stagionalità dei prodotti;
- rieducarci a rivalutare l’utilizzo di essenze legnose che nel tempo abbiamo ritenute minori come tiglio, castagno, rovere, betulla, frassino, cerro, acero, acacia, ontano, abete.
- Utilizzare gli incentivi fiscali del conto termico 2.0 http://www.energiadallegno.it/incentivi/#conto ( il credito viene versato dal GSE sul c/c personale in 2-3 mesi e non 10 anni come altri incentivi) in modo da acquistare nuovi impianti domestici (stufe e caminetti) molti più efficienti e capienti, diminuendo gli sprechi e le emissioni;
- Utilizzare legna certificata ben stagionata o essiccata in forni ad hoc ( 1 kg di legna di faggio umida al 50% ha 1930kcal, 1 kg di legna essiccata al 15% ha 3790 kcal) per ridurre emissioni ed avere la massima efficienza (mettereste benzina di bassa qualità nella vostra auto?)
- Perchè scegliere legna da ardere certificata Biomass Plus? https://www.youtube.com/watch?v=JKBygQU1erU
- Utilizzare pellet certificato, non solo quello bianco ENPlus in classe A1 (spesso spinti da un fatto di moda o di colpo d’occhio, bianco=pulito/bello o di poco conoscenza) ma anche quello in classe A2 altrettanto valido.
- Affidarci a tecnici qualificati e certificati per la manutenzione annuale dei ns. impianti compresa la canna fumaria;
- Avviare un sistema di buone pratiche come sapere accendere bene il fuoco. http://www.energiadallegno.it/come-accendere-il-fuoco-video-pillola-luca-mercalli/
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